Lettera dal Mountain

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NICRIS
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Lettera dal Mountain

Messaggio da NICRIS » 29/01/2018, 19:41

Copio e incollo dal profilo di Marco Pagani....

"Quest’anno non correrò al TT come già annunciato, ma so che il Mountain Course e tutti gli amici conosciuti sull’isola di Man mi mancheranno terribilmente.
Se penso che non mi lancerò giù da Bray Hill questo giugno mi si chiude lo stomaco.
Seguirò gli amici che correranno con molta passione, e se troverò un volo dell’ultimo minuto magari andrò a tifarli per qualche giorno!

In questi quattro anni ci sono stati tanti bei momenti da ricordare. Uno su tutti è sicuramente stata la partecipazione al MANX GP!
La prima volta lungo il Mountain Course non si scorda mai!
Il primo giro da solo, veramente emozionante ed esperienza unica, una cosa che solo ottomila persone su oltre sette miliardi che siamo su questa terra hanno potuto provare.
E fidatevi, non c’è nulla di simile che si possa fare guidando una moto!
Poi l’ultimo giro nella Junior Race in 117.295 mph (188,8 kmh) che mi è valso il record di italiano più veloce al Manx GP, non lo scorderò mai. Peccato solo aver perso più di metà della settimana di prove per tutti i problemi avuti. Col passo gara della Junior mi sarei probabilmente giocato la vittoria nella Newcomer A la sera prima con Malachi Mitchell e Billy Redmayne, ma avevo fin lì fatto troppi pochi km per spingere subito forte.
Sono cose che non tornano più, debutti solo una volta. Mi sento comunque fortunato ad aver fatto quello che ho fatto ed aver sempre usato il cervello oltre al gas.
E sono veramente molto dispiaciuto che tutti e quattro i piloti/amici che mi hanno preceduto nella Newcomer A ora non ci siano più.
Un altro momento bellissimo vissuto in questi anni di road races è stato (da spettatore) vedere consegnato il premio “Spirit of the Ulster” al mio amico Davide Ansaldi nel 2013! Un premio così rappresenta una vittoria personale che una federazione come la nostra non potrà mai capire.
Passione, sacrificio, onore, orgoglio, determinazione: la realizzazione dei propri sogni con i propri mezzi.
In questo Davide Ansaldi e Dario Cecconi hanno simboleggiato l’eccellenza ed un esempio per noi italiani e non solo.

Di momenti brutti ce ne sono stati molti purtroppo. Tutti i piloti e gli amici che ho perso in questi anni, spesso non a causa di un loro errore. Dario per primo, ci scrivevamo e confrontavamo da anni, lo stimavo molto per il suo approccio e lo redarguivo altrettanto .
Al Manx GP mi è subito stato chiaro che lì non si scherzava affatto. In uno dei primi turni serali sono partito di fianco al professore cinquantenne Tim Moorhead, io sono rientrato, lui no. Purtroppo è caduto all’uscita del destra veloce prima di Black Hat. Ha messo le ruote nella canalina di cemento oltre l’asfalto, la moto si è imbizzarrita e non c’è stato nulla da fare. Non lo conoscevo, ho appreso chi fosse da una foto da dietro che ci era stata scattata quella sera appaiati al cancelletto di partenza poco prima di prendere la pacca dal Marshal.
A volte il destino di uno sconosciuto ti passa di fianco e nemmeno lo sai. Sul Mountain i destini di tutti i piloti sono legati. Mi è dispiaciuto molto.
Al TT 2015 sono passato a salutare Frank Petricola la sera prima che cadesse all’ingresso di Sulby Straight. Era un amico. È stato toccante parlare poi con i suoi genitori venuti dalla Francia a spargere le sue ceneri sul Mountain.
Sono cose che ti toccano, un padre e una madre non dovrebbero mai succedere al proprio figlio.
Al TT2016 Paul Shoesmith è caduto davanti a me a Sulby e la sua moto non mi ha centrato per un millesimo di secondo. Non so come ho fatto ad uscirne a quasi 300kmh tra fumo, fuoco e con una traiettoria difficile da far cambiare. Solo fortuna, o caso. Decidete voi.
Al TT 2017 sono passato per due giri da Greeba Castle guardando Davey Lambert a terra, e non capivo perché non sospendessero la gara. Ci eravamo conosciuti al Manx, entrambi nella Newcomer A, gli avevo prestato un pezzo del mio Kawa per poter fare la gara e mi era arrivato davanti per due secondi sui tre giri. Mi è dispiaciuto tantissimo quello che gli è successo quest’anno.
Con Alan Bonner ero amico dal 2013, quando l’avevo visto correre all’UGP, un gran talento, una bella guida davvero. Qualche sera prima del fatto eravamo seduti vicini alle premiazioni della SuperBike Race a Villa Marina. Lui è l’incolpevole vittima del TT 2017, caduto sull’olio mal segnalato di non si sa chi nel destra da 250kmh prima del 33esimo miglio. Io sono passato una moto dopo di lui e non so come ho fatto a uscire di lì. Ho preso in pieno la grande scia di olio, la moto è partita pari e poi si è raddrizzata. Non aggiungo altro. Non era il mio momento probabilmente.
Sempre al TT dello scorso anno al primo giro della Stock mi sono trovato davanti steso sulla riga bianca Jochem Van Den Hoek caduto a DrinkWater’s Bend che partiva due posizioni davanti a me. Non so cosa sia successo, ma è un vero peccato, era molto giovane. Avevamo corso insieme a Imatra nell’IRRC.
E poi vicini di tenda da anni come Ian Bell, un uomo buono e pacato, Andy Soar e quest’anno Gavin Lupton.
Malachi Mitchell Thomas, Billy Redmayne, Andy Lowson con cui ho battagliato al Manx, poi Gary Firth e Stephen McIlvenna durante lo stesso Manx del 2014.

Questo è il lato oscuro del TT, quello che sai che c’è ma che non vorresti mai vivere di persona. Forse al TT sarebbe più facile non essere amico di nessuno, ma è proprio dalla condivisione della stessa esperienza, delle stesse paure e delle stesse ambizioni che possono nascere amicizie speciali e uniche. Solo chi ha provato può capire, non serve sentirsi costantemente, basta scambiarsi uno sguardo in quelle due settimane come capita mille volte: mentre ci si allinea su Glencrutchery Road, lungo il tracciato fermi chissà dove ad una postazione dei Marshal per una bandiera rossa, al Race Office, sotto la tenda di Isla Scott Physiotherapy, nel paddock o anche al cesso.
Poco importa, quegli occhi sanno già tutto. "

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Re: Lettera dal Mountain

Messaggio da desmoone » 30/01/2018, 11:11

Profonda, sincera, toccante.

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Re: Lettera dal Mountain

Messaggio da desmoone » 11/06/2018, 10:38

Giusto per dovere di cronaca....quest'anno al Senior TT distrutto il muro delle 135 miglia orarie!

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