guidare un MILF.. ieri e oggi

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freddy
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guidare un MILF.. ieri e oggi

Messaggio da freddy » 04/09/2014, 7:46

dopo aver cazzeggiato un pò troppo a lungo la signora tedesca è stata rinfrescata e più o meno sistemata e ho iniziato timidamente ad usarla.
Comprare un mezzo di 37 anni fermo da 8 senza neppure accenderlo e senza aver mai guidato un bmw 2v ad aria è stato un azzardo dettato dalla passione, come mi ha fatto presente il Web (dopo però me l'ha fatto presente.. ).
Il piacere principale è stato smontare il tutto e cercare di farla rinascere come piaceva a me.. a breve un pò di foto fatte bene... il fatto di tirarla per le lunghe forse è stato dettato anche dal timore che tutto sto sbattimento venisse finalizzato in un mezzo che non mi piace guidare...

Dicevo che dopo i primi timidi approcci c'è stato uno shock notevole..
la moto non ha freni, non ha sospensioni, ha una frizione da hulk, il motore spinge anche troppo per tutto il resto.. e non fa le curve!!! oltre a non andare neppure dritta perchè oltre i 130 cerca di buttarti per terra da tanto oscilla (ma questa è un altra storia..)

Ieri Barbara mi ha detto andiamo a fare un aperitivo a Torino in centro.. il suo ambiente ideale.. solo che arrivati alla Gran Madre abbiamo fatto un girettoin collina. Proprio quello che ci voeva, strade con tantissimi tornanti in salita e in discesa.. sono arrivato in Piazza Vittorio dopo 70 km distrutto ma con il sorriso.. la moto continua a non frenare ma almeno fa le curve.. si appoggia dolcentente sulle sue risibili gommette e il motore ti fa fare le curve..

Comunque quello che mi chiedevo e nello specifico a chi le ha guidate molti anni fa... ma le R100 all'epoca in cui erano uscite come si guidavano? insomma se io fossi un arrembante 40 enne con i primi capelli argentati e fossimo nel 1978 come mi approccerei a questa moto?
chi aveva queste moto? lo smanettone che voleva consumare le gomme sulla Cisa che moto comprava? riportatemi un pò a quei tempi e facciamo un paragone con i moderni giorni presenti
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Messaggio da web » 04/09/2014, 8:32

Aspetto che Joytoy, con la sua esperienza e la sua memoria, ti risponda in modo più esaustivo.
Nel frattempo posso dirti che, per me, la moto sportiva per eccellenza di quegli anni era la Moto Guzzi Le Mans. Per un ragazzetto era una specie di Superbike.
Ma anche la Laverda Jota era bellissima e mi faceva impazzire.

Poi c'erano le micidiali giapponesi a 2 tempi, Kawasaki e Suzuki, con la scia di leggende (ma non solo leggende) di morti che si portavano dietro a causa del loro telaio assolutamente inadeguato a quelle prestazioni.
Poi la splendida Kawasaki 900, un missile che ceo' la leggenda del sinonimo Kawasaki=corse.

Poi c'era l'inarrivabile Honda CB 750 Four, la perfezione messa in strada. Ed era bellissimo vedere le mille trasformazioni che partivano dalla sella monoposto al "4 in 1" Marving.
Poi le inglesi, già in declino e destinate nel giro di poco all'oblio.

Inutile parlare delle costosissime special di bimota, Segale, Egli etc.

Ducati era una roba esoterica e delicata e di lì a poco sarebbe entrata nel pantano delle statalizzazioni, con gli orribili bicilindrici paralleli, ma anche con i fascinosi Scrambler e le superperformanti coppie coniche.

E poi c'era la BMW.
Era la moto dei passisti, dei viaggiatori all wheater.
Aveva una trousse di arnesi sottosella che, da sola, spiegava già a chi fosse destinata quella costosissima e pesantissima creatura teutonica.

Razionale, ben ingegnerizzata e ancor meglio realizzata.
Era destinata a pochi benestanti o a super appassionati.
Non era affatto ferma, anzi la meravigliosa R90S con i suoi bei Dell'Orto era una moto sportiva, anche se la declinazione era quella BMW, quindi borse Krauser di serie, sella ampia etc.


Si guidavano come le altre, andando forte in rettilineo e girando rigorosi sui curvoni veloci, con quegli angoli di sterzo kilometrici (28-29 gradi erano normali).
Nello stretto erano pesanti e lente.

Le misure delle gomme erano gli standard dei tempi e il ginocchio per terra non lo metteva nemmeno Agostini in circuito.
Ma i motori erano fantastici, una coppia e una schiena infinite a tutti i regimi.
E duravano, tanto. E si riparavano con il fil di ferro.

Nel 1978 la Kawa z1000 costa 3.5000.000 lire
La Bimota KB1 (stesso motore) 7.500.000 lire
La R100RS quasi 5.000.000 di lire

Se avevi 40 anni nel 1978 e potevi permetterti una BMW nuova.. facevi il dentista!
Ultima modifica di web il 04/09/2014, 8:44, modificato 4 volte in totale.
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Messaggio da lesione2 » 04/09/2014, 9:26

... presente...

nel 2014 no.. _AAHAHAHAH!!!

scherzi a parte, bellissimo post... ora con calma attendo la storiografia di joytoy.

la vita scorre... vi aspetto sul passo.

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doM600enico
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Messaggio da doM600enico » 04/09/2014, 12:24

presente 2
ma nel 2014 ci tocca la st2 del 98 con 140.000 km

Che bello ascoltare i racconti di un'epoca in cui si pensava ad un domani migliore del presente. Oggi ci accontentiamo di pensare al futuro come non peggiore del presente

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web
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Messaggio da web » 04/09/2014, 12:59

Giuro che ho pensato proprio a voi due
Bisognerá aggiornare il vecchio detto "BMW moto da dentisti" magari trasformandolo in "BMW moto da Notai"
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Messaggio da Joytoy » 04/09/2014, 13:55

Butto giù due note veloci...

Io ho cominciato ad andare in moto nel 1980 e non avevo 40 anni, evidentemente. Però ho subito vissuto il mondo moto, tra corse in Futa e gran turismo per l'Italia, e anche all'estero con il primo viaggio in Grecia nel 1982.

La BMW all'epoca era vista come la moto di chi non voleva problemi meccanici e voleva anche distinguersi dalla massa nascente dei motociclisti, che con l'arrivo in tromba dei giapponesi scoprivano la moto come mezzo di divertimento e non come parente povero dell'auto.

Io (e on solo io) ai tempi vedevo "quelli con la BMW" come dei supponenti - non sto dicendo che lo fossero - e quindi nel mio cambiare moto salendo di livello continuavo ad ignorare le tedesche: ma molto le guardavo, però...

Vi dico questo aneddoto: 1984 inaugurato da me giovane impiegato a gennaio con una poderosa Suzuki GS1000G a cardano ha un 85/90 cavalli più o meno e al passo del Giogo incontro uno sui quarant'anni (appunto) con una BMW 100 CS (come quella che aveva il Web) era inverno ed eravamo solo io e lui così facciamo due chiacchiere e lui mi dice che guida BMW perché quando volesse mai andare a Milano in autostrada (?!) lui la fa tutta a 160 e arriva senza rogne mentre io con una giapponese prima di Reggio Emilia ho già rotto il motore...

Ecco: i BMWisti di 30/40 anni fa erano anche così: benestanti un po' schifiltosi vero gli altri motociclisti: a Bologna c'era addirittura il raduno dei possessori di moto BMW dentisti (giuro) con ritrovo da Auto Vanti, la storica concessionaria BMW...

Nei miei primi anni di moto mi incontravo con altri che avevano soprattutto Kawa 900, 1000, 650 e poi Suzuki Titan a due tempi, C'era anche una Laverda Jota e una Bonneville.

Quello con la Bonneville era sempre accudito come un Panda già all'epoca per via delle rogne di motore che colpivano qua e la all'improvviso.

In generale comunque erano le giapponesi a farla da padrone: ma quasi tutti mettevano poi mano alla ciclistica con ammortizzatori marzocchi "a gas" quelli rossi con camera separata (l'ho fato anch'io...) e forcelloni Tarozzi (a Bologna Tarozzi faceva varie cosette) e piastre antisvergolamento forcella sempre di Tarozzi. Se ci stavano come misure si mettevano forcelle Ceriani o Marzocchi: altrimenti si lavorava sulle molle.

Si lavorava anche sui freni: conoscevo un meccanico che forava i dischi perchè aumentassero le prestazioni (non so se fosse vero o no) e si lavorava sulle pastiglie praticando piccolissimi fori sul materiale frenante e riempiendoli poi con grafite: anche in questo caso non so se funzionasse o meno...

Di BMW ne giravano poche: considerate che solo 10 anni prima erano in crisi nera e a Monaco pensavano di chiudere se la serie /5 non avesse sfondato... Ma la serie /5 sfondò e quindi...
Ne vedevi poche perché appunto non era ancora un marchio a grande diffusione e poi era costoso: da qui l'antipatia che alcuni provavano per i possessori di BMW e poi per la moto in seconda battuta.

Però mi ricordo un'altra cosa: 1981 a Mascali, in Sicilia: in campeggio io con morosa e Guzzi V35 con grossi problemi di accensione, e nella tenda vicina uno con BMW R45: sfiatata, pesante, lenta ma... senza problem,i che andava e veniva mentre noi eravamo fermi tra tenda e spiaggia non potendo usare bene la moto....

Meno male che proprio a Mascali un bravo meccanico mi risolse tutto.

Comunque il mio sogno a due ruote a fu la Honda CBX 1000 Pro-Link, con quella bellissima carenatura, le borse in tinta e quei sei collettori in fila...

Ma costava la bellezza di 10 milioni: più o meno come la Yamaha XJ650 e la Suzuki GS1000G messe insieme: le due moto che comprai negli anni in cui pensavo alla CBX.

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Messaggio da desmoone » 04/09/2014, 14:56

Molto interessante questo topic da "vecchi".
Sono curioso anche io di capire...avendo una R65.
Personalmente....con la R65, prestazionalmente pari a zero, entro in un mondo motociclistico parallelo: quello dell'andare piano per il gusto di farlo.
Quando nulla puoi pretendere dal mezzo, pretendi dal contorno.
Ho riscoperto quindi (anzi....l'ho proprio scoperta visto che mai l'avevo assaporata) l'essenza della lentezza.
Moto semplice, meccanica elementare, rischio rotture pari a zero, sicurezza pari a zero (non curva non frena non fa nulla) : l'essenza del motociclismo....ossia avere 2 ruote ed il vento in faccia.

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Messaggio da davide » 04/09/2014, 15:20

nel '78 avevo 4 anni ed are prese coi problemi di grip dovuti alla rimozione delle ruotine della bicicletta...

considerando dove siamo arrivati (prestazioni motoristiche, ciclistiche, elettronica ecc) credo che chiunque quidi una moto moderna sia spiazzato nel guidare una moto degli anni '70.
E' pur vero che qui abbiamo una ducati, quasi mai di ultimo pelo, la più scorbutica e recalcitante delle moto moderne :d evil2:; credo comunque che le note più dolenti siano la ciclistica e la frenata, che per materiali/progettazione hanno avuto lo sviluppo maggiore, o per lo meno più percepibile su strada a velocità codice.

mi fa piacere constatare come in 40 anni non sia cambiato molto, Bmw ha sempre un delta del 30% sul listino e richiede l'iscrizione all'albo dei notai per l'acquisto hmygod:

(non vedo per quale motivo la NineT debba costare 1800 euro + della R base hmygod
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Messaggio da angelix » 04/09/2014, 16:47

belle storie!!!!!!
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Messaggio da web » 04/09/2014, 20:24

Io continuo a sognare una R100CS con le diablo 170/17, i dischi Brembo da 300, la coppia di Ohlins posteriori e le forcelle WP, oltre alle le pinze Brembo ricavate dal pieno.
Vabbeh, anche una coppia di Kehin Fcr.😍
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Messaggio da Joytoy » 04/09/2014, 23:03

Nei primi anni '90 un signore di Roma commissionò a Golinelli di Imola un telaio (in tubi) tipo perimetrale per ospitare il suo motore BMW R100RS prima serie a spinterogeno.

Una meraviglia con mezza carena, ruote da 17 cerchi a raggi moderni per ospitare il classico 120/180 e freni da 32.

Insomma un telaio in pezzo unico in bellissimi tubi ma con concezione moderna e ciclistica di conseguenza.
Ci fecero anche un servizio pubblicato su In Moto all'epoca.

(un sogno )

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Messaggio da web » 05/09/2014, 6:23

Nel 1978 ero anch'io un ragazzotto, avevo 11 anni.
Nel mio piccolo paese della campagna fiorentina (che ancora non era diventata il Chiantishire e quindi era abbastanza normale e non certo ricca) non giravano certo fuoriserie da milioni di lire.
Le moto che sognavo uscendo dalla scuola media erano:

- Il Kawasaki 900 di "centopelli": dalle mie parti ci si chiama tutti per soprannome e il suo era/è tutto un programma . il "ragazzo in questione, meccanico auto di professione, è sempre stato un malato del marchio. Tuttora, scapolone incallito, gira per i mercatini a comprare tutte robe dei suoi bei tempi ed ha una collezione di tutti i vari GPZ, fino alla Turbo.
Tornando a quei tempi, era un pazzo scatenato e si giocava la vita nelle sfide con il compaesano con la Suzuki 500 tre cilindri 2 tempi, scollinando in monoruota il dosso in pieno paese, a pochi metri da casa mia.

- l'Swm da enduro, motore Rotax colorato di arancione. Era la moto di "schioppo", superinvidiato da tutti noi non solo perchè aveva le moto più belle (fu anche il primo a comprare il Tenerè :44 ma anche e soprattutto perchè, essendo un figone, le trombava tutte lui. Adesso è il babbo di un compagno di classe della Giulia, ha avuto un infarto a 45 anni e si è sposato con una mia collega, nemmeno troppo gnocca. Fino all'anno scorso faceva il bischero con una Triumph Speed Triple, adesso ha il TMax

- La Honda CbX 1000 6 cilindri di "Cacino" - il classico delinquente teppista, figlio di famiglia disagiata che viveva nelle case popolari. Non avendo terminato nemmeno le medie e subito impiegato come carroziere, fu tra i primi ad avere qualche soldo in tasca, immediatamente scialacquato in motori e puttane. Tanti di entrambe le categorie, infatti una della seconda l'ha pure sposata. Adesso è permanentemente ubriaco al bar del paese, nion lavora ed è messo davvero male ma ai bei tempi era una leggenda vivente.
Aveva a 16 anni il Cagiva SST125, prima colorato in "Bronzo Valentino, il colore dell'Alfasud omonima, poi in rosa con finiture bianche e rosse.
Poi arrivò la CBX, con tutti quei cilindri in bella mostra ad allargarne a dismisura la sezione frontale.
Sembrava un razzo, anche perchè lui la guidava come se non ci fosse un domani.
Era color argento, la versione scarenata, un motore che sembrava un monumento, incastonato in una struttura minimalista (per i tempi).
Leggendaria la sfida di accelerazione sulla salita di San Anna, un rettilineo di più di 1 km in salita di almeno il 18% vicino casa mia, dove si scorno' contro l'Audi 200 turbo di "Borchina", altro grande puttaniere che adesso è andato in pensione in Croazia, lasciando moglie e figli e risposandosi con una con 30 anni meno di lui.
Ecco, una delle figlie di Borchina si mise assieme a un ragazzo di Tavarnelle fissato delle Laverda. Arrivava con la Jota 1000, altro gran bel pezzo per l'epoca.

Poi c'era "il Mazzoni" di San Casciano, roba seria, campione italiano di enduro (dalle mie parti TUTTI facevano enduro) a cavallo della Beta. Quando cambio categoria e prese il Maico 500 lo sentivanmo accendere la moto da 5 km di distanza. Cazzo come andava quella moto rossa a righe gialle!!

L'unica Ducati era un Pantah 600 di un tizio di San Casciano che si schianto', distruggendola e distruggendosi, al "tondo delle Corti", una strettoia infima che ha mietuto parecchie vittime negli anni.

Ma il mio mito era la Le Mans 850. Ovviamente la prima serie. Per tutti era la moto da battere, la più veloce, quella con il telaio migliore. Giravano voci sui telai giapponesi, che non tenevano la strada, che si rompevano... Tutti a correre ai ripari con i Koni, i Marzocchi rossi "a gas", i ponti di irrigidimento delle forcelle (che anche la Le Mans aveva già di serie) ma lei era imbattibile, bassa e lunga. Non mi ricordo chi fosse il pilota.... adesso chiedo in giro

BMW nessuna, come dice Jiotoy, era una moto da ricchi cittadini. Forse poteva avercela l'avvocato che veniva alla casa di villeggiatura, in estate. Allora mi sembravano brutte e inguidabili, con quei cilidri alettati che pensavo strusciassero per terra a tutte le curve.
Ultima modifica di web il 05/09/2014, 6:30, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da web » 05/09/2014, 6:33

Ecco, già mi accontenterei..
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Messaggio da angelix » 05/09/2014, 9:15

che storie ragazzi!!!!!!!!!!!!

Io ho"cominciato" giovane, con la prima motoretta presa da papa, era l'hanno 1974 quando la provai la prima volta, io avevo neanche 8 anni e la moto era una Honda ST70 classe 1971 color senape "flackizzato"

Sempre papa' mi fece avvicinare a bestiole strane, i Rumi 125 Sport, le vespe, il Gilerino 125, il Guzzi 500S del 39 (quella si che non aveva freni!!!!!!!), Il Falcone, L'Airone, il BMW R12 "chopperizzato" (La mia preferita), la fantastica quanto rara HD 750XR-TT (quella da Endurance), secondo me una delle piu belle moto da corsa di quel periodo (almeno per me, neh!?, quel serbatoio lo sogno ancora oggi).

Poi dai 15 anni in su sono diventato un po' piu autonomo, e' arrivato il primo motorino, un Benelli 3 marce tutto sbiadito e mal messo che pero faceva gli 80 allora , il fantic 125 RC, il mio RD 350 preso bocciato da un amico che ha messo la futura moglie su una sedia a rotelle (brutta storia, sono caduti da pirla in un tornante e lei e' rotolata giu dalla scarpata per 30 metri), PiO , finalmente, le moto da grandi, il 907 e il P750.

Ah si, presto la Vespa 150 di mio nonno , finalmente restaurata, arrivera, forse gia nelle prossime settimane... peccato che sono mal messo, dubito di poterla provare prima di Natale.

Cosa vorrei comperarmi oggi? Tutte moto "vecchie" , quelle dei miei 20-30 anni per intenderci, quelle sono moto che puoi "godere" in tutti i sensi; quelle dal 2000 in avanti le trovo troppo cliniche, bellissime ma senz'anima.
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Messaggio da desmoone » 05/09/2014, 9:16

Il Borchina è amico mio.

Cmq...bellissimo il tuo racconto web....roba da farci un film attorno!

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Messaggio da Beppe750 » 05/09/2014, 9:17

Quando ero giovane avevo il Morini 3 1/2 e chiaramente anch'io non avevo 40 anni ma 20.
Le moto di allora erano, quelle che mi ricordo, Honda 750 four, Kawa z1000, Suzuki Katana, Guzzi Le Mans, Ducati Pantah.
Le BMW, neanche me le ricordo, non le consideravo né io né i miei amici, erano moto per altri che non si sapeva bene che motociclisti fossero, e questa sensazione mi è rimasta dentro ancora oggi.

Le moto che ho menzionato prima, all'epoca, erano moto performanti, andavano e molto, non guardiamole con l'occhio di adesso; ora ci viene da dire: non frenano, non stanno in strada, mi godo il paesaggio, ecc, ma a quel tempo non era così, oggi invece mi chiedo come facevo a quel tempo ad andare così veloce con quelle moto lì.
Lepanto 7 ottobre 1571
24 aprile 1915 - Medz Yeghern

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Messaggio da freddy » 05/09/2014, 9:39

ecco Beppe il sunto è per me "come facevano ad andare forte con quelle moto lì":.
forse perchè non avevano provato le moto di 30 anni dopo..
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Messaggio da desmoone » 05/09/2014, 9:43

[quote=""freddy""]ecco Beppe il sunto è per me "come facevano ad andare forte con quelle moto lì":.
forse perchè non avevano provato le moto di 30 anni dopo..[/quote]

Beh Freddy..ma che domanda.
Il forte di allora era molto diverso dal forte di adesso, dove una 1199 ti fa i 300 allora in 20 secondi.

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Messaggio da freddy » 05/09/2014, 9:50

bhè certo che c'entra... ma il forte di oggi su strada aperta intendo ovvio non è raggiungibile.. ma anche l'allegro di oggi con quelle moto fa venire i brividi..
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Messaggio da desmoone » 05/09/2014, 9:53

[quote=""freddy""]bhè certo che c'entra... ma il forte di oggi su strada aperta intendo ovvio non è raggiungibile.. ma anche l'allegro di oggi con quelle moto fa venire i brividi..[/quote]

poi se consideri che il casco non era obbligatorio.....non c'era proprio cultura.

Quindi, credo, considerando che si andava in moto solo con gli occhiali da sole....velocità che (oggi) provi a tenere con le mtoo dell'epoca ma con l'abbigliamento moderno....allora erano stratosferiche....

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Messaggio da angelix » 05/09/2014, 10:06

In GB una delle prime moto a superare i 125Mph / 200km/h, di serie, e' stata la VINCENT BLACK SHADOW classe 1959.

Un giornalista / scrittore , Hunter S. Thompson, la descrisse cosi: "If you rode the Black Shadow at top speed for any length of time, you would almost certainly die."

Oggi credo che sarebbe la stessa cosa con una moto moderna solo che sarebbe piu rapido, istantaneo e forse indolore....
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Messaggio da web » 05/09/2014, 10:30

Freddy, chiedi a Giamba come andavamo sul Muraglione, lui con la 916 e io con la R100CS

Credo che a andature "normali" cioè niente ginocchio in terra e niente tratti a più di 120/130, ancora ci si riesca a divertire ANCHE andando allegri con una BMW dei primi anni 80
Sicuramente bisogna anticipare le frenate, sicuramente si piega di meno, sicuramente si rischia di più in caso di imprevisti, ma ci si diverte

Comunque se proprio ti sembra inguidabile, monta un paio di Avon Racing in mescola, quelle per le gare d'epoca e vedrai come cambia la solfa.

Tu hai le pinze ATE all'anteriore peraltro..con le Brembo e montando pastiglie molto tenere un pochino di più (non troppo..) si frena.
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Messaggio da web » 05/09/2014, 11:06

Io mi diverto da morire a sfogliare i vecchi Motociclismo dei primi anni 80.
Quando nelle pagine finali in bianco e nero c'erano i riquadri con le piccole pubblicità delle altrettanto (allora) piccole ditte che nascevano e prosperavano in quegli anni:
Gli interfoni Osbe, Scardino che raddrizzava telai, Verlicchi che faceva i cavalletti centrali after market, Givi e Nonfango che producevano le motovaligie.
Ma soprattutto le fantasiosissime carene da montare posticce sulle moto, tipo Stucchi per le Guzzi, Cruciata un po per tutte.
Alcune sono diventate grandi, altre sono scomparse....

E ve lo ricordate il grande Andrea Pinasco che rispondeva e faceva consulenza sulle elaborazioni per le Vespe?! la mitica "doppia alimentazione" con dopio carburatore e ammisione sia nel carter che sul cilindro!

Le 125 da da sogno di quegli anni erano l'Aspes Yuma e il Malanca OB One!
Gifo aveva comunque un bel balocco, la Benelli 125 bicilindrica 2 tempi ... ma eravamo già quasi a metà degli anni 80 e io mi divertivo con la Vespa PX e l'Ancillotti 50 da cross
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Beppe750
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Messaggio da Beppe750 » 05/09/2014, 11:10

[quote=""desmoone""]poi se consideri che il casco non era obbligatorio.....non c'era proprio cultura.

Quindi, credo, considerando che si andava in moto solo con gli occhiali da sole....velocità che (oggi) provi a tenere con le mtoo dell'epoca ma con l'abbigliamento moderno....allora erano stratosferiche....[/quote]
L'abbigliamento diciamo che non c'era, anche perché soldi ce n'erano di meno, il casco invece era usato da parecchi.

Comunque il Morini 3 1/2 arrivava ai 160/170 Km/h e in collina posso garantire che non è che si passeggiasse.
Come dice il Web: si anticipavano un po' le frenate e non si metteva il ginocchio a terra.

Ma anche con il Morini 125 H (metà anni '70) mi ricordo delle corse in salita che, forti dell'età e dell'incoscienza, con lo zuccotto di lana in testa, occhiali Baruffaldi da fuoristrada e giubbottino scamosciato, poco avevano da invidiare alle salite di oggi.
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Messaggio da Joytoy » 05/09/2014, 11:17

Difatti: io sulla 100S che ho avuto dal dal 1995 al 2000 montavo le Avon Racing per gare storiche: costavano più dei Pirelli Dragon che montavo sulle Ducati che avevo in abbinata con la tedesca, ma era come guidare una gomma "da gara"...

Oltretutto a quel tempoi le trovaao solo a San Marino con sbattimento di prenotazione, invio e ricerca di gommista che le montasse: ora credo che siano molto più reperibili e anche a minor prezzo.

Con le Avon mi capitava di grattare i paracilindri in curva.

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Messaggio da Joytoy » 05/09/2014, 11:49

Io il passaggio netto tra prestazioni e dotazioni l'ho percepito nel 1986 con la Suzuki GX1100EFE: bellissima con carenatura integrale, enorme faro tondo e sella a sbalzo con protezioni al serbatoio di serie abbinate alla sella (!)...

Il "giochino" aveva 112 cavalli alla ruota misurati (112) forcella da 38 mm con doppio disco da circa 26 cm e pinze a doppio pistoncino e bonalè.

Le sospensioni minimali (aria davanti e qualche scatto di molla dietro) dovevano tenere in strada una moto dall'erogazione esplosiva e da 240 chili di peso a secco, e i freni dovevano fermare un tale bisonte in grado si superare i 240 km/ora effettivi.

Mi ricordo una volta al rientro dalle vacanze in nord Europa: ero in Austria in un giorno di pioggia, su stradine strette di montagna tutte curve e c'era un asfalto un po' troppo scivoloso col bagnato con in più linea di mezzeria che sembrava di plastica tanto era l'effetto saponetta.

La moto l'avevo gommata Metzeler KompK ovvero il meglio disponibile al'epoca: malgrado tutto ogni curva era un brivido, con troppa potenza da mettere a terra e scivolamenti vari e in più la borsa da serbatoio che non aiutava la guida già impegnativa... Ogni volta che arrivava un'auto alle mie spalle facevo segno di passare: meno male che non c'era traffico...

Ma su asciutto non è che andasse meglio: la moto partiva a razzo ad ogni rotazione del gas con qualunque marcia, ma i freni non erano adeguati e sui curvoni era normale sentirla pendolare: almeno l'interasse lungo impediva che il pendolio innescasse oscillazioni, ma comunque erano giornate molto emozionanti.

Difatti poi passai di nuovo al cardano e presi sempre Suzuki: la GS1100G l'evoluzione dalla 1000G che avevo già avuto e che secondo il BMWista del Giogo si doveva rompere a Reggio Emilia ma ci arrivai fino in Turchia e in Spagna...

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Messaggio da freddy » 08/09/2014, 10:32

io invece questo we ho apprezzato il motore semi elettrico dell'RS.. anche in città in 4° con un filo di gas riprende senza uno strattone, con una dolcezza davvero goduriosa.. i peli dalle gomme stanno andando via con molta cautela.. ma inizio a divertirmi.. e al ristorante fighetto desta un certo interesse..
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Messaggio da web » 08/09/2014, 11:00

vedi..

Una milf è più complessa di una sciacquetta ventenne, ha bisogno di tempo e di affiatamento per far scoprire il suo fascino
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Messaggio da Joytoy » 08/09/2014, 11:29

Difatti Freddy: a proposito del tiro e della propensione alla traiettoria in piega dei boxer 1.000 due valvole, ti avevo suggerito in altro post di andare per strade di montagna e collina e farle solo con le marce alte.

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Messaggio da lesione2 » 08/09/2014, 16:35

OT:

sembra un post primi anni 2000 ..... ducatispare.com


nel mio piccolo racconto la mia:
Primavera 00 avevo ancora il suzuki gs500.... classe 1978: non andava, non frenava... aveva un bel faro, quello si.
Vennero ad Alghero les1 e les3, altro amico pisano ... les1 aveva il Supersport 540 giocamoto, e les3 aveva un vecchio fj 750 a cardano. ..

a parte la demenza insita nel polso destro di David a 21 anni... era impressionante la differenza dei punti di staccata.. .io e fabio con bisonti di ferro fine anni '70 da 215 e 240 kg... contro il piccolo SS con monodisco da 320 e circa 45/50 cv, non lo vedevamo nemmeno.
Pasquetta 2000: Alghero, castelsardo, isola rossa, aggius, tempio,....

ehhhhhh.... anni luce fa.

la vita scorre... vi aspetto sul passo.

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