Giro di circa 1000 km (da nord lombardia, ovvio), solo i primi e gli ultimi 100 di "trasferimento", per il resto goduria pura.
L'idea è quella di salire fino al Gottardo per poi fare, parzialmente, il percorso ad "8" dei passi svizzeri (fatto tante volte, in tutti i sensi di marcia, anche con il buon Sbizzero Mondesmo'... ) per poi puntare verso la svizzera interna, Coira, Davos e scendere dal Forcola (e dal passaggio a pagamento sulla diga) verso Livigno, dove dormire per poi ripartire la mattina dopo verso Bormio, Stelvio, scendere in val Venosta, puntare verso il Resia, e rientrare dalla svizzera sulla strada che porta a St.Moritz. Da li, Maloja, Chiavenna, fine.
A questo giro, dopo un breve sondaggio fra i consueti compagni di viaggio e qualche accademico "vicino" s'è fatto da solo. Il che, per uno come me, sempre molto guardingo sulla strada, ed ovviamente facilitato se davanti qualcuno detta il ritmo, è stata una sfida che non facevo da tempo. Di giri in solitaria ne ho sempre fatti, c'è voluto un po' a ri-abituarsi, ve lo confesso.
day1:
day2:
Nell'ordine: San Gottardo, salita al Furka, Furka, Grimsel, salita al Susten, Susten:
La salita verso il Susten Pass, di tutti, è quella che preferisco, sia per le sue caratteristiche (asfalto perfetto, un susseguirsi di curve veloci, tornanti belli tondi, destra sinistra con visibilità perfetta) sia per il panorama che ti appare accanto...
Scesi ad Andermatt, si prende a destra per Oberalp, passo ampio e veloce.
Il trasferimento verso Coira e Davos, per prendere il FluelaPass ed arrivare al Forcola, a tratti è noioso e trafficato, a tratti è invece veloce e gradevole. La salita al Fluela è un altra parte che mi è piaciuta molto, mai fatta prima d'ora, ed in cima al passo ti aspetta un bel laghetto.
Arrivati al tunnel del Forcola, alla modica cifra di 12 (do-di-ci) euro, si fanno i circa 3 km di galleria e si spunta sulla diga del lago di Livigno.
Serata di libagioni con amici già in loco, Grumello ed alcolici vari a base di erbe..
La mattina successiva, riempiti serbatoio e taniche varie di benzina (per chi le ha... ) visto il prezzo della super a 0,9 euro circa, si sale verso il Foscagno e si punta verso Bormio, per attaccare lo Stelvio.
Ci arrivo ad orario ancora mattutino, e ciò mi consente di avere strada libera e di salire al mio ritmo, soprattutto sui tornanti stretti che proprio non digerisco. E non vi dico a scendere lato Trentino. Chi l'ha fatta sa bene che dall'altra parte i tornanti hanno asfalto pessimo e non finiscono MAI.
Ecco però cosa vi si mostra una volta in cima. Ogni volta uno spettacolo. La strada è quella che scende lato Trentino AA.
Anche qui, come ormai su molti passi, c'è il fotografo che ti "immortala"
Finiti i millemila tornati di discesa si punta verso Malles Venosta ed il passo Resia, per spuntare di nuovo in svizzera (dopo qualche km in territorio austriaco) ed iniziare uno dei tratti più goduriosi, per me, di tutto il giro: ovvero tutto il percorso in Engadina, che dal confine porta verso St. Moritz. Oltre 100 km nella valle, un susseguirsi di curve impressionanti, asfalto che sembra una pista, traffico zero. Ritmo da arresto e ritiro patente. Che figata.
A St. Moritz, le alternative per il rientro sono molte, decido di mantenere il programma, visto anche i km e la stanchezza, quindi Silvaplana, Maloja, e valle fino a Chiavenna (impressionante qui vedere il mega cantiere che sta rifacendo tutta la strada di valle in territorio svizzero, cantiere che come molti altri in giro per la svizzera erano gli unici "ostacoli" al ritmo).
Come vedete dalle foto, tempo sempre ottimo e traffico zero. Panigale sempre presente
