Direzione lago di Iseo prima, poi val Camonica per arrivare su fino ai 2652m del passo Gavia dove ci aspetta una frizzante mattina con 6° e un cielo terso. La strada scorre veloce, una pausa caffè prima di iniziare la salita e poi via tra gli stretti tornanti che salgono al passo. E qui l'incapace motociclista che è in me commette l'errore più da principiante che esista:
tornante destro, giri troppo bassi, moto che si spegne e bacio all'asfalto. Fortunatamente l'unico ferito è il mio orgoglio e la moto se la cava con qualche graffio sulle plastiche non verniciate.
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La discesa verso Bormio procede senza ulteriori intoppi e così la risalita al passo dello Stelvio dove i motociclisti non mancano mai.
Per entrare in Austria procediamo per il lago Resia con il suo Famoso campanile sommerso
Il tempo stringe, la strada da fare è ancora tanta così ci concediamo un veloce pranzo a base di panini e birra e ripartiamo verso il ghiacciaio del Kaunertal.
Non so se è una cosa consueta ma in questo periodo in Austria ci sono lavori stradali ovunque e il TomTom ha dovuto fare gli straordinari, nonostante questo riusciamo a trovare la kaunertaler gletscherstraße (strada a pagamento 16€). La strada, ottimamente tenuta si snoda in un paesaggio da cartolina, costeggia una diga col suo lago artificiale per poi salire attraverso una trentina di tornanti non larghissimi ma ottimamente tenuti fino ad arrivare al ghiacciaio con la sua funicolare che porta dai 2750m del parcheggio ai 3103m. C'è pochissima gente ma la giornata è perfetta e i 10° si sopportano.
Scendiamo per la stessa strada facendoci largo tra le numerose mucche al pascolo che, giustamente, rivendicano la precedenza e puntiamo dritti all'hotel a Kirchberg in Tiroll, a pochi chilometri dalla più rinnomata Kitzbühel. Al primo distributore ( la benzina costa appena più che in Italia) ci muniamo della preziosa vignetta (5.99€ per 10 giorni ) e in un paio di ore di autostrada e qualche cantiere arriviamo a destinazione, appena in tempo per una doccia e per scendere al ristorante che, come tutto il resto dell'Austria ad accezione dei mignottodromi, chiude alle 21.
La domenica la sveglia suona alle 7, una buona colazione, check out e si riparte in direziona Kaprun per imboccare la Großglockner Hochalpenstraße ed entrare nell'omonimo parco. Altri lavori in corso ( il senso unico alternato austriaco prevede che si resti fermi per venti minuti ciascuno e guai solo a pensare di sfiorare il clackson ) e in un paio d'ore siamo all'ingresso del parco. Il paesaggio è qualcosa di visto solo nei film di Haidi e Peter.
Il biglietto d'ingresso per le moto costa "solo" 28€ (45€ per le auto) e li vale tutti (almeno lo facessero anche in Italia con gli stessi risultati), la strada è perfetta sia per manutenzione che per e sicurezza. I limiti, nei tratti da 100 km/h permettono di divertirsi ma dove scendono a 50 km/h vengono fatti rispettare sul serio (così come nel resto del paese dove, anche di sabato e domenica, non è difficile incontrare la Polizei armata di laser) così ci godiamo tutta la salita verso il passo e su ancora verso il punto più alto con i suo 2500m e passa.
Scesi dal passo, dopo aver percorso ancora un decina di chilometri di strade spettacolari arriviamo al ghiacciaio vero e proprio, o almeno a quello che ne resta, dove ci mischiamo ai numerosi turisti.
E' tempo di tornare, siamo soddisfatti e la stanchezza non si fa ancora sentire, usciamo dal parco in direzione Lienz per poi tornare in Italia e poi a casa. Alla fine avremo percorso 1200km in due giorni.
Considerazioni finali:
- L'Austria è molto bella benché abbia dei limiti stradali piuttosto stringenti per noi italiani e gli austriaci tendano fastidiosamente a rispettarli senza eccezioni, il che spiegherebbe anche la quantità di strane moto a tre ruote che si incrociano, e ci tornerei davvero volentieri anche per un periodo più lungo.
- Al rientro, un km dopo il confine, il rispetto del codice della strada è scemato miseramente un po' come al risveglio da uno strano sogno e a darcene prova tangibile sono stati il traffico bloccato assieme ai due elicotteri, all'ambulanza e ai vigili del fuoco che soccorrevano i due motociclisti stesi a terra ... bella Italia, povera Italia.
) eravamo saliti da Lienz e poi tornati dalla stessa parte mentre quest'anno siamo entrati da Nord ed usciti a sud ed è stato decisamente meglio.