OFFICINA - VARIE - LA BATTERIA

FRENI


SOSPENSIONI


MOTORE


CARBURATORI


CENTRALINE


SCARICO


IMPIANTO ELETTRICO


CARROZZERIA


TRASMISSIONE


VARIE


testo originale di Rotelle

Introduzione

La batteria è il "serbatoio" di energia della nostra moto: essa è indispensabile per permettere l'avviamento del motore e consentir e il corretto funzionamento dei diversi dispositivi elettrici ausiliari.

Spesso si dimentica che si tratta di un componente costretto ad un lavoro assai gravoso, dovendo subire continui cicli di scarica e carica (ad opera dell'impianto di ricarica della moto, azionato dal motore), e quindi sovente soggetto a perdere di efficacia con le scomode conseguenze facilmente immaginabili.

 Il degrado della batteria

Una batteria scarica non è una batteria guasta; diciamo che una batteria conclude la sua vita utile quando non accetta più la ricarica.

La situazione più grave potrebbe verificarsi per la completa scarica della batteria , l’elettrolito aggredisce  il Pb delle piastre e si possono verificare cortocircuiti interni tali da non consentire la successiva ricarica.

Le batterie al piombo si scaricano anche se non collegate ad alcun utilizzatore, questo processo prende il nome di autoscarica; il processo è fisiologico e causato da reazioni elettrochimiche parassite principalmente influenzate dalla temperatura e dai materiali impiegati nella costruzione dell’accumulatore. Ovviamente quanto più tempo si lascia inutilizzata la batteria (ossia non viene sottoposta a ricarica) tanto più la batteria risulterà scarica come si può ben vedere dalla figura 1.

Ovviamente ci si sta riferendo ad una batteria al 100% dello stato di carica, nel caso di batteria già parzialmente scarica il tempo necessario al completo scaricamento si accorcia drasticamente.

Quindi caricate completamente la batteria prima di lasciarla inutilizzata per diverso tempo.

Il fenomeno per quanto inevitabile si argina ricaricando la batteria tramite un carica batteria in maniera tale da mantenere lo stato di carica entro limiti accettabili (superiori all’ 80%)

Un altro fenomeno responsabile della diminuzione delle prestazioni della batteria è la solfatazione: questo processo consiste nella formazione di grossi cristalli di solfato di Pb e si verifica in quegli accumulatori al piombo che presentano uno stato di carica inferiore al 50%.

La solfatazione produce effetti che possono perdurare,  alle volte addirittura irreversibili che quindi aprono le porte ad un degrado più repentino dell’accumulatore. Infatti la solfatazione riduce le prestazioni ma soprattutto riduce l’accettazione della ricarica.

Una batteria parzialmente solfatata può ripristinarsi tramite ricarica a bassa corrente ma non sempre si centra l’obbiettivo.

 Stato di carica di una batteria

La capacità (nominale) di una batteria è la quantità di carica elettrica che la batteria è in grado di erogare in un certo tempo con corrente costante di scarica lenta, alla temperatura di 25° C, fino al valore di tensione finale VF = 10,5 V e si misura in Ah (ampere-ora).

L’indicatore della “salute” del nostro accumulatore è lo stato di carica che è  il valore della quantità di capacità, espressa in % della capacità nominale, "contenuta nella batteria" ed erogabile nelle condizioni standard.

Lo stato di carica è direttamente proporzionale alla concentrazione dell’elettrolito (più la batteria è scarica più acido solforico si è scisso per creare solfato di Pb, acqua e corrente, meno è concentrata la soluzione dell’elettrolito). La concentrazione è legata direttamente alla densità quindi con un densimetro possiamo risalire alla concentrazione e quindi allo stato di carica.

Per noi utenti finali è però più comodo utilizzare una grandezza più facilmente misurabile quale la tensione a vuoto misurata ai morsetti della batteria, dato che la tensione è proporzionale alla concentrazione dell’elettrolito possiamo utilizzare il grafico e la tabella seguenti per stimare con facilità lo stato di carica della batteria. Si consiglia di misurare la tensione ai morsetti solo dopo qualche ora dalla procedura di ricarica sia operata da noi che dall’alternatore del mezzo.

Ricaricare la batteria

La batteria si può ricaricare alimentandola con corrente continua ad una tensione costante.

Per una batteria con tensione nominale di 12V la tensione di ricarica è di 13,8V

La corrente di ricarica deve essere limitata a circa 1/10 della capacità della batteria, es. Yuasa YB16AL-A2 (in dotazione a molte delle nostre Ducati) capacità nominale 16Ah deve essere ricaricata alimentandola con una corrente massima di 1,6 A.

Il tempo di ricarica si ottiene moltiplicando la corrente erogata per il numero di ore necessarie al raggiungimento della capacità della batteria ad esempio per la capacità di 16Ah è di circa 17 ore.

La specifica sulla corrente di ricarica ci inibisce in genere l’uso di carica batteria per automobili dato che questi permettono di erogare una corrente molto maggiore. Ovviamente se volessimo caricare la batteria dell’auto con il caricabatteria di cui propongo lo schema occorrerebbe solo più tempo, ad esempio circa 43 ore per una capacità di 65Ah.

 Procedura e suggerimenti per la ricarica

  1. Se possibile rimuovere i tappi.

  2. Pulire i poli.

  3. Assicurarsi che il locale sia convenientemente ventilato.

  4. Limitare la corrente di carica ad un massimo di 1/10 della capacità della batteria (Ah).

  5. Collegare la batteria al carica batteria (prima il polo positivo poi il negativo).

  6. Collegare il carica batteria alla rete.

  7. Accendere il carica batteria.

  8. La temperatura della batteria non deve eccedere i 55º C.

  9. Dopo aver terminato spegnere il carica batteria.

  10. Scollegare il carica batteria dalla corrente di rete.

  11. Scollegare la batteria dal carica batteria 8prima il polo negativo poi il positivo).

  12. Controllare dove possibile il livello dell'elettrolito.

  13. Rimettere a posto i tappi.

  14. Rimontare la batteria e darsi da fare col gas che la sosta invernale arrugginisce anche i manici!!!

Una batteria è completamente carica se a temperatura costante la densità dell'elettrolito e la tensione misurata ai poli non aumenta entro 2 ore.

Ogni ricarica sarà buona quanto buone sono le condizioni generali della batteria.

In ogni caso la sovraccarica - che significa produrre H2 e O2 deve essere evitata perché :

a) E' comunque una perdita di energia che causa la dissociazione dell'acqua.

b) Produce perdita di massa attiva per il deterioramento degli elettrodi.

c) Crea pericolo di esplosione

Per le batterie che sono leggermente solfatate c'è una possibilità di riportarle in buone condizioni. Applicare tensione costante di carica 13.8 Volt la bassa corrente ritrasforma il solfato in acido. Durante l'operazione controllare la densità. Se dopo 2 giorni non c'è aumento di densità eliminare la batteria danneggiata.

Se la batteria presenta un livello di elettrolito basso ripristinarlo fino al minimo livello (appena sopra il limite delle piastre) quindi caricare. Dopo aver terminato la carica riempire fino al livello massimo (per evitare fuoriuscite).

Attenzione: mai caricare una batteria calda

Attenzione: non bisogna ricaricare batterie danneggiate. Pericolo di esplosione.

qualsiasi riproduzione anche parziale è vietata - © S.F.2001 ttacademy.org 2002

 

Figura 1: Degrado della batteria

Figura 2:  Stato di carica

Figura 3: Stato di carica tabulato

Argomento correlato:

Costruire un caricabatteria

Contatta staff - TTA - L'Accademia del Bicilindrico - Archivio - Inizio pagina